Descrizione
Secondo fonti storiche accreditate, già nell’anno Mille si ha notizia di una chiesa intitolata a “Sancta Maria in Vineis” ubicata nel territorio compreso tra Oliveri e Milazzo, sotto la giurisdizione dell’abate di Lipari-Patti Ambrogio. La chiesa, con una sola navata, presentava edicole su entrambi i lati contenenti statue. Verso il 1174, Margherita, moglie di Guglielmo II, costruì un’abbazia benedettina a Maniace, presso Randazzo, e tra i possedimenti di detta abbazia figuravano anche le chiese di San Giovanni in Oliverio e quella di Sancta Maria in Vineis.
Nell’abside della chiesa, situata nel territorio che va da Oliveri a Milazzo, trova posto un crocifisso in cartapesta risalente alla fine del ‘800. Degna di nota è una statuetta della Madonna del 1200, recentemente restaurata ed esposta in una nicchia sovrastante la porta della sacrestia. Inoltre, sulla parete destra vi sono i segni di un cunicolo che, in caso di pericolo, avrebbe condotto i monaci direttamente al Torrente Patrì.
Nel 1268, la chiesa di Santa Maria in Termini passò ai Cistercensi, insieme all'intero podere nel quale era ubicata. I confini della tenuta includevano aree da Casale Solaria al mare, dalla Chiesa San Nicola fino alla strada che conduceva a Milazzo. Nel 1310, la chiesa e i relativi terreni furono trasferiti all’abbazia di Novara. Si racconta che l’abate francese Ugo, il futuro Sant’Ugo, si fermò proprio in questa chiesa mentre si recava a Novara per completare il monastero di Badiavecchia, intrapreso da Ruggero II. Nel 1742, don Girolamo Colonna, Prefetto del Palazzo Pontificio, indicò tra i beni del monastero di Novara la chiesa di Santa Maria in Termini, dove si venerava l'immagine di Maria SS.ma dei Miracoli.
Nel 1783, con la chiusura del monastero di Badiavecchia, la chiesa ritornò ai Benedettini Cassinesi di Sicilia, che abitavano il convento di San Placido Calonerò a Messina, fondato nel 1361. Questo convento promosse la vita spirituale, economica e culturale delle genti dei suoi possedimenti, che giungevano fino a Milazzo e Castroreale. In quest'epoca, la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, detta in Vineis, fu chiamata Chiesa dei Benedettini.
Con l'incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello Stato Italiano, la Chiesa dei Benedettini in Termini divenne suffraganea della Chiesa di Castroreale. Il 21 luglio 1921 venne eretta Parrocchia, con giurisdizione da Ponte Termini a Saia Latina e a Galbanu, rimanendo però nel territorio di Castroreale fino al 28 giugno 1966, quando venne istituito il comune di Terme Vigliatore. Successivamente, su iniziativa dell’Amministrazione Comunale, Santa Maria delle Grazie venne proclamata patrona del nuovo comune.
Nella Chiesa dei Benedettini si trova inoltre la statua della Madonna delle Grazie, patrona di Terme Vigliatore. La presenza e l’agire dei monaci Benedettini e Cistercensi per molti secoli significò preghiera attiva, lavoro permeato di spiritualità, secondo il motto di San Benedetto: Ora et labora, unito a Pax. I monaci promuovevano attività volte a rendere giustizia e libertà ai cittadini vessati, coltivando la vite, l’ulivo, il frumento, e altre colture, oltre alla canna da zucchero e al lino, utilizzato per produrre fibra preziosa per le filande domestiche e artigianali.